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LA NAZIONE
Firenze 1976
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Una mostra, questa all'Accademia degli Intronati, che dispone favorevolmente gli umori del visitatore, specie se questi Ë una donna. Nino Gorni, pittore bresciano, presenta in molte opere di grafica riprese di angoli caratteristici di paesi antichi e studi di volti. Due pareti del salone sono occupate da quadri dipinti con tecnica mista. Figure femminili, una carrellata in omaggio alla bellezza, all'umanitý della donna (qualcuno che non la comprende o se ne sente lontano la qualifica genericamente enigmatica) ripresa nello splendore della giovinezza o nella ombreggiatura del decadimento e veduta sempre con rispetto alla sua interioritý. Al di lý del fatto pittorico in sÈ, si Ë portati alle impressioni di alcuni maestri del nostro tempo. "In un mondo sopraffatto dal cattivo gusto, - ha scritto De Chirico - la donna Ë una delle poche cose belle che rimangono".

Virgilio Guidi la vede come il principio di una forma che puÚ espandersi in altre forme, per Joan MirÚ, maestro del surrealismo, Ë un fuoco che scalda. E per Nino Gorni la donna, necessariamente oggetto e modello di armonia antropomorfica, diviene soggetto interprete della propria umanitý. Il modello anonimo Ë personalizzato da un sentimento della pittura sentita come ricerca non estetizzante di valori sensibili.In questo processo interpretativo non sono trascurati i valori formali, ai quali Gorni Ë attento per rispetto della tradizione che le ribellioni, le rivoluzioni, le mode dissacranti non fanno altro che rafforzare proprio per la provvisorietý epidermica dei loro contenuti. Il segno di Gorni Ë fluido ed armonioso, di taglio classico. Visi, nudi innocenti, una sequenza di impressioni di varia umanitý. In apparenza una pittura tranquilla, senza tormenti. Ma a guardare, e a sentire, con maggiore partecipazione oltre l'occhiata convenzionale che s'accontenta del fatto estetico, si percepisce un'espressione di malinconia, di solitudine.

La mostra presenta uno degli aspetti dell'autore che, per scarsitý di tempo, non ha potuto sviluppare; i bozzetti di alcuni lavori che completano e definiscono la sua personalitý. Uno dei quadri di questa maniera Ë stato acquistato da un collezionista a Chiusdino dove Gorni Ë stato due volte vincitore al premio d'estate. All'inaugurazione sono intervenuti amici chiusdinesi, il Sig. Antonio Conti impiegato alla Provincia, il sindaco Mario Govi da anni animatore dell'estate chiusdinese. Quest'anno Nino Gorni ha partecipato fuori concorso con la composizione "L'approvvigionamento" che rivela una maniera intensa di vedere il mondo degli umili, in questo caso pescatori veneti, vicino ai quali ha vissuto a lungo. E' una forma descrittiva con qualche accostamento al segno e ai colori di Guttuso, nella quale il discorso si fa pi˜ incisivo, pi˜ dinamico e sofferto.

Interessante Ë il rapporto di questo pittore con il suo lavoro. Ne parla con passione e con molta modestia. "L'arte, dice, Ë un traguardo da raggiungere". Lui si considera un artigiano che trasporta sulla tela le sensazioni. Ogni opera Ë sviluppata da un bozzetto con lo scrupolo, appunto, dell'artigiano geniale e serio. Non ha portato a Siena le opere pi˜ impegnative giý abbozzate perchÈÇ svilupparle richiede attenzione e, quindi, tempo. Ecco che, in una folla di "arrivati". dove non ci sono pi˜ apprendisti ma tutti maestri per i quali Ë sufficiente aggiungere uno zero al prezzo delle loro opere per vantare il diritto ad un chiodo agli Uffizi, Ë quantomeno simpatico incontrare un personaggio come Nino Gorni, estroverso e modesto, consapevole delle asperitý del traguardo. Un artista, insomma, che crede nel mestiere ed Ë attaccato al senso della cultura e della tradizione, termini molto spesso distorti. Tradizione significa sostenere ciÚ che realmente vale, e questo giovane pittore di Brescia porta innanzi un sentimento dell'arte che Ë razionalmente valido ai nostri giorni come in altri, passati e futuri.

gi. bi.

 
© 1999 Alessandro Gorni